Introduzione alla Didattica Storti

Posted by .

Menu di navigazione tesi di laurea su Mauro Storti

Indice Prefazione 1 – INTRODUZIONE 2 – Storia
3 – Andres Segovia 4 – Produzione 5 – Il Metodo Storti 6 – Propedeutica
Pubblicazioni Intervista M.Storti Bibliografia

1 – Introduzione alla didattica di Mauro Storti

La produzione didattica di Storti non ha eguali nel nostro Paese. Essa  assume una rilevanza ancora maggiore se si tiene conto della quasi assoluta mancanza di metodi per la chitarra pubblicati negli ultimi decenni.

Per capire questo, possiamo confrontare il lavoro di Storti con quello di due grandissimi didatti che hanno cominciato ad operare in Italia più o meno nello stesso periodo: Ruggero Chiesa e Mario Gangi, già docenti rispettivamente presso il Conservatorio “G. Verdi” di Milano e quello di “Santa Cecilia” a Roma.

Ruggero Chiesa, a cui va il merito di aver stimolato compositori quali Bruno Bettinelli e Mario Castelnuovo-Tedesco alla realizzazione di alcune raccolte di studi contemporanei per gli studenti di conservatorio, lascia da un lato un cospicuo numero di revisioni di opere liutistiche e chitarristiche ma, quanto alla produzione didattica, lascia soltanto un metodo, il Guitar Gradus, che altro non è che una raccolta di studi e formule tecniche tratte dai metodi del primo Ottocento, e una raccolta in tre volumi di tecnica fondamentale con esercizi su scale semplici e doppie, legature e arpeggi che non aggiungono molto al tentativo fatto da Segovia con le sue pubblicazioni di scale e legature.

Stesso discorso vale per il metodo di Mario Gangi i cui due primi volumi sono dedicati alla tecnica mentre il terzo si caratterizza come una raccolta di pregevoli studi di difficoltà medio/avanzata nei quali è possibile ritrovare soluzioni armoniche tipiche della musica jazz. Gangi, infatti, accanto al grande impegno per la musica del repertorio classico (fu il primo chitarrista ad eseguire dopo più di 100 anni il Concerto per chitarra e orchestra op.30 di Mauro Giuliani) e contemporaneo, conduceva una carriera di chitarrista  anche nell’ambito della musica leggera.  Le ragioni di tale carenza di metodi sono da ricercare in una motivazione storica.