Certo, quando si estrae la chitarra dal suo astuccio la si afferra per il manico, ma dopo essersi seduti per suonare, questo perde la sua funzione di asta prensile per rimanere semplicemente il supporto della tavola di tastatura.
Se le parole hanno un senso, converrà dunque riflettere sulla distinzione fra afferrare e tastare. Tastare vuol dire “premere sui tasti” e quindi agire su una superficie piana; afferrare vuol dire “stringere una cosa in pugno con forza”. Ma il manico della chitarra potrebbe all’occorrenza assumere un’ulteriore funzione non contemplata dal vocabolario: quella di “barra di sostegno” alla quale appendere la mano per alleviare la fatica del braccio sinistro. Alla mancanza di una chiara distinzione tra afferrare, appendere e tastare è da attribuirsi in massima parte la difficoltà di instaurare fin dall’inizio un rapporto chiaro, agevole e funzionale fra il manico, la mano e la tastiera.
Gli strumenti destinati ad una funzione prevalentemente melodica come il violino, il mandolino e la balalaika sono forniti di poche corde tese su manici molto stretti e si possono suonare con un limitato gioco delle dita che non solo consente, ma richiede la collocazione del manico nel vano situato fra il pollice e l’indice della sinistra. Per contro, strumenti destinati ad una funzione contrappuntistica come il liuto e la vihuela presentano un maggior numero di corde e dunque una tavola di tastatura assai più larga che consente un più ampio gioco digitale.
Poiché il manico della chitarra non è tanto largo quanto quello di un liuto né tanto stretto quanto quello di un mandolino, è facile che un principiante sia tentato di disporre la mano come illustrato nelle Fig.2 e 3, assetti quanto mai deprecabili per le gravi limitazioni che pongono all’azione delle dita.
Per un’esecuzione agevole del repertorio chitarristico classico è indispensabile che la mano sinistra, senza afferrare il manico né appendervisi con il pollice si ponga in assetto idoneo a premere le corde con una ben calibrata forza di spinta nettamente diretta contro il piano della tastiera (Fig.4).
Per passare dunque da considerazioni teoriche a modalità pratiche di studio, può rivelarsi di grande utilità un esercizio come quello illustrato in Fig.5, finalizzato ad indirizzare per via sensoriale l’azione manuale dello studente.