IN MEMORIAM
Miguel Llobet
Non più tardi di un mese dalla morte del Maestro, spentosi nella sua casa in Barcellona il 15 Dicembre 1909, Miguel Llobet, il più illustre dei suoi allievi, inviava da Parigi alla redazione della rivista musicale “Bulleti de l’Orfeo Catalá” l’articolo che oggi, celebrando il centenario dell’evento, qui riportiamo come attestato della nostra sincera e commossa adesione alle parole del grande virtuoso catalano:
“Adempiendo ad un dovere di sentita gratitudine, mi vedo moralmente obbligato a dedicare un ricordo alla memoria di colui che fu il mio indimenticabile maestro, il prodigioso Francisco Tárrega, la cui fine prematura ha riempito la mia anima di profondo dolore. Non mi propongo di esporre dati biografici, perché questi sono, nella maggioranza dei casi, poco interessanti quando si tratta di personalità del rilievo e della forza di Tárrega: dirò soltanto due parole esclusivamente relative all’artista e alla sua opera.
Parlando di Tárrega, non basta dire: “Fu il primo chitarrista di tale o talaltra epoca”, no!
Con lui la chitarra ha perso la figura più eminente, la più rilevante di tutti i tempi, di tutte le generazioni. E ciò perché Tárrega non fu solo un esecutore (come nessun altro mai): fu anche il creatore di una scuola che quasi potrebbe definirsi come una nuova era per la chitarra, aprendo nuovi orizzonti e scoprendo una serie di effetti e sonorità sconosciute al punto che, ascoltando lo strumento, esso suonava in maniera unica e sublime allo stesso tempo.
E’ evidente che per portare a termine un’opera di tale importanza artistica, occorrevano anche facoltà speciali che Tárrega possedeva in grado superlativo, essendo egli un musicista abilissimo e dotato di un temperamento raffinato. Se le due glorie maggiori del passato, Sor e Aguado, ritornassero oggi, quale non sarebbe la loro meraviglia nel vedere il progresso e il grado di perfezione raggiunto con Tárrega dallo strumento da essi stessi tanto nobilitato al tempo loro!
Come compositore, le sue opere costituiscono i veri gioielli della letteratura moderna per chitarra. Tutte risultano impregnate della più pura raffinatezza e, in particolare, i Preludi possono figurare perfettamente accanto alle più belle opere che, in questo genere, ha prodotto la musica contemporanea.
II genere in cui tuttavia raggiunse straordinari trionfi, fu quello delle trascrizioni. Queste possono ben qualificarsi come vere creazioni, poiché egli sapeva appropriarsi dell’idea dell’autore in modo ammirevole, al punto che, in gran parte, le composizioni dei grandi maestri producevano esattamente l’idea di essere state ispirate direttamente dalla chitarra. E ciò era dovuto, in particolare, al segreto che egli solo possedeva, di saper scegliere nella maniera più appropriata le opere da trascrivere. Che peccato che gli stessi autori non abbiano potuto apprezzare palpabilmente il rilievo, la luce e la nuova vita che le loro opere acquisivano, soprattutto quando venivano interpretate con quella magia esclusiva del grande maestro! Era questo uno degli aspetti più caratteristici della sua arte meravigliosa.
E ora, per terminare, devo aggiungere che Tárrega, come uomo, era semplicemente angelico. Cosi, appunto, il ricordo di lui rimarrà eternamente impresso nell’anima di quanti, come me, lo veneravano come artista e lo adoravano come amico”.