Per “accordo spezzato” si intende un tratto melodico costituito dalla successione lineare di suoni appartenenti ad un medesimo accordo (Fig.1, 2 e 3).
Come si può notare dai tre esempi su riportati, la tecnica degli accordi spezzati presenta due facce distinte ma assolutamente complementari: una relativa alla mano sinistra, ed una relativa alla mano destra. Circa la mano sinistra, va osservato che essa è chiamata a formare un certo numero di figure di un medesimo accordo in diverse Posizioni sul manico; quanto alla mano destra, la dislocazione dei suoni entro un più o meno ampio spazio esacordale, richiede un impiego ibrido e “osmotico” di due tipi di tecnica: quella lineare delle scale e quella armonica degli arpeggi.
Si tratta dunque di approfondire da un canto la conoscenza delle principali figure accordali, quanto meno nelle tonalità più consuete, con tutte le possibili disposizioni sul manico e di acquisire, d’altro canto, la facoltà di impiegare tutte e quattro le dita della mano destra in maniera logica e ritmicamente articolata. [1]
Ciò implica innanzitutto il superamento della solita collocazione del pollice sui bassi e delle altre dita sulle prime tre corde per approdare ad un uso disinvolto delle quattro dita su tutte le corde con il pollice a svolgere un’utile funzione di disimpegno e di accentuazione delle note “in battere”.
Esercizi sugli accordi spezzati [2]
Una cospicua serie di esercizi da praticare con la dovuta attenzione e assiduità è contenuta nei due testi qui di seguito succintamente illustrati:
1) Tecnica di arrangiamento chitarristico [3]: utile per la conoscenza e lo studio delle posizioni sul manico degli accordi di Tonica, Dominante e Sottodominante di 8 fra le tonalità più ricorrenti (Fig. 4).
- 60 Esercizi di velocità [4]: il tema degli accordi spezzati viene trattato coinvolgendo in maniera simbiotica entrambe le mani nell’esecuzione di strutture melodiche alternate a strutture armoniche. Alla mano destra, costretta ad effettuare repentini riassetti posturali per passare dalla concatenazione di figure di allineamento (scale) alla concatenazione di figure di dislocazione differita (arpeggi), si richiede il più attento e delicato impegno e, ovviamente, un assiduo esercizio (Fig.5) [5].
[1] Il Maestro Segovia era solito consigliare agli allievi di esercitarsi nella pratica dei rivolti accordali in varie tonalità e lungo tutto il manico, senza peraltro fornire alcuna precisa modalità di studio.
[2] Il solo Maestro che abbia dato prova di ritenere la tecnica degli “accordi spezzati” degna di attenzione è Dionisio Aguado che, seppur fugacemente, si sofferma su di essa nella parte finale del suo Metodo. Una giustificazione per tale generale scarsa considerazione va forse ricercata nel fatto che tale tecnica attiene ad un ambito di difficoltà superiore (basti pensare alle Rossiniane di Giuliani e al paradigmatico Studio n.2 di Villa-Lobos) praticabile soltanto da studenti dotati di ottime potenzialità.
[3] Edizioni Carisch.
[4] Edizioni Carisch, in Scuola della chitarra, vol.II.
[5] Va da sé che il vero e proprio esercizio di velocità cui allude il titolo, non può iniziare che dopo avere imparato a memoria ciascuna frase.